MACHU PICCHU

MACHU PICCHU

Compositore
Federico Agnello
Arrangiatore
-
difficoltà
4,5
durata
16'58
formazione
Concert Band
Editore
Scomegna Edizioni Musicali
formato
Partitura A3+ (32 x 48 cm) e parti A4+ (24 x 32 cm)
Codice Prodotto
ES B1105.27
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Descrizione
“Machu Picchu” è la descrizione immaginaria e naturalistica della mitica città perduta degli Inca. Nel 2007 la città è stata proclamata "una delle 7 meraviglie del mondo moderno" e, proprio per questo, tale composizione è il primo paragrafo della eptalogia descrittiva di tali Siti Archeologici. Machu Picchu (che significa "vetta antica" in spagnolo) si trova in Perù, nel Parco Archeologico di Machu Picchu (noto come Santuario Storico) ed è detta la città perduta. Si suppone che la città fosse stata costruita dall'imperatore inca Pachacútec intorno all'anno 1440 e sia rimasta abitata fino alla conquista spagnola del 1532. La posizione della città era un segreto militare ben custodito in quanto i profondi dirupi che la circondano erano la sua migliore difesa naturale. Difatti, una volta abbandonata, la sua ubicazione rimase sconosciuta per ben quattro secoli, entrando nella leggenda. Scoperte archeologiche, unite a recenti studi su documenti coloniali, mostrano che non si trattava di una normale città, quanto piuttosto di una specie di residenza estiva per l'imperatore e la nobiltà Inca. Si è calcolato che non più di 750 persone alla volta potessero risiedere a Machu Picchu e, probabilmente durante la stagione delle piogge o quando non c'erano nobili, il numero era ancora minore. La città fu riscoperta il 24 luglio 1911 da Hiram Bingham, uno storico di Yale. La città è un'opera di altissimo valore architettonico e numerose strutture sono a carattere religioso con altari in pietra che si trovano al loro interno. Lunghe scalinate, acquedotti, case, osservatori, piazze, templi, torri di avvistamento e un orologio solare la rendono una città unica. Non si tratta di una città convenzionale: è costruita su di uno sperone di roccia ed è composta da diverse unità abitative anche a diverse altezze, divise tra loro da sentieri ripidi e burroni molto pericolosi su un terreno particolarmente scosceso. La composizione si apre con una rapida visione iniziale della città, che viene subito avvolta dalle nubi in un alone misterioso, quasi che non volesse farsi ammirare. Ma finalmente le nubi si diradano e ci lasciano ammirare la meravigliosa “Piràmide de Intihuatana”, che con i suoi gradoni caratterizza tutto il brano con ampi salti timbrici e armonici. Successivamente entriamo nella città, dove il compositore immagina un lama (tipico animale peruviano) che, saltellando fra i ripidi sentieri, ci riporta magicamente al tempo in cui la città era popolata dagli Incas e, con un accattivante 7/8 che ci riempie di allegria e stupore, inizia la festa popolare. Dopo questo momento immaginario di allegria, lo sguardo si posa sull’austero “Tempio del Sole”, dove la dolcezza e la morbidezza sonora iniziale sfociano in a una descrizione maestosa della costruzione. Ma ecco una guerra! La descrizione di questa parte del brano ritorna a essere immaginaria e racconta della conquista spagnola del 1532... Ma dagli scenari di guerra si ritorna indietro, immaginando dei bimbi che giocano sui gradoni della piramide riempiendo il clima di allegria e divertimento. Successivamente assistiamo, nella Piazza Sacra, ad un rituale Inca dedicato al Dio del Sole, secondo il quale i sacerdoti dovevano bilanciare le forze negative create dall'uomo stesso nella vita terrena, con forze di origine soprannaturale e legate agli astri. In questo rituale vi è l’uso della voce per rievocare l’effetto sonoro dell’antico rito e l’uso del tema che descriveva la guerra come forza negativa creata dall’uomo. Ed ecco rispuntare quel lama che, saltando di quà e di là, riporta la città in festa! Il brano si conclude con un ultimo sguardo a questa maestosa Città che, avvolta nei misteri, rimane e rimmarrà per sempre “La città perduta degli Incas”.
Prezzo: 220,50 €
Disponibilità  immediata
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