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Contiene Il Testamento del Capitano, Sul ponte di Bassano, Ta-pum, La tradotta, Sul cappello che noi portiamo Codice Prezzo SC16 Compositore Trad. Arrangiatore Fulvio CREUX Editore Scomegna Edizioni Musicali Difficoltà 3 Durata 4'25'' Formazione Concert Band Formato Partitura e parti formato concerto Info Partitura + parti Registrato sul CD CINECITTÀ - Descrizione
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La prima guerra mondiale, comunemente ricordata come la “Grande Guerra”, fu un evento di importanza e rilievo unici nella storia dell’umanità. Combattuta soprattutto sul fronte italo-austriaco, vide stazionare lungamente in trincea i soldati di entrambe i fronti. Fu in questo periodo che si sviluppò un ampio numero di canti, alcuni presi a prestito da antichi motivi, altri frutto di una spontanea tradizione popolare: caratteristiche comuni di questi canti sono i sentimenti di tristezza, di nostalgia per l’amata lontana, di libagione, ma anche di eroismo ed incitamento al comune ideale patriottico. Questa piccola fantasia su musiche della “grande guerra” presenta in una elaborazione per organico bandistico moderno alcuni motivi tra i più noti e significativi mirando, piuttosto che a realizzare un semplice “canzoniere”, a creare una situazione emotiva che riporti al clima dell’epoca.
Il brano inizia in una collocazione espressiva simile a quella della sinfonia dal Nabucco di Verdi. Segue, (battuta 9) un tema calato in un’atmosfera ampia e meditativa, che lascia subito spazio (battuta 15 e seguenti) al tema de “Il testamento del Capitano”; intanto era comparso (battuta 13) un frammento tematico di “Sul ponte di Bassano”, frammento che costituisce una sorta di presenza continua nell’ambito della composizione (vedasi battute 34, 81), fino a sfociare nel “Grandioso” finale di battuta 84, dove il canto trova la sua maestosa completezza. La parte centrale si basa su un altro celebre canto, “Ta-pum”, quì presentato – per esigenze di varietà nell’economia generale della composizione – in tempo di valzer, quasi a ricreare (in particolare alle battute 54 e seguenti) la sensazione di un organetto di barberia. A fare da transizione verso la conclusione troviamo (battuta 77 e seguenti) una citazione de “La tradotta”, mentre la parte conclusiva di un altro canto (“Sul cappello che noi portiamo”) funge da “coda” in due circostanze: a battuta 28 e 94. La fantasia si conclude con una cadenza plagale ancora basata sull’inciso iniziale de “Sul ponte di Bassano”.
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Recensioni utenti
2 Recensioni "ECHI DI TRINCEA"
- conforme alle aspettative
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19 marzo 2018
Valutazione Brano richiesto conforme alle aspettative. Arrivato senza problemi e nei tempi previsti. Grazie!
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02 febbraio 2018
Valutazione UN BUON ARRANGIAMENTO VERAMENTE
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